VandA.ePublishing partecipa alla seconda edizione della Fiera dell’editoria delle donne che si terrà a Roma dall’8 al 10 marzo.
venerdì 8 marzo alle ore 18
presentazione del volume fresco di stampa, in pubblicazione il 5 marzo
NE’ SESSO NE’ LAVORO. Politiche sulla prostituzione
di Daniela Danna, Silvia Niccolai, Luciana Tavernini e Grazia Villa
(VanderWomen: una coedizione VandA ePublishing – Morellini Editore)
Un incontro importante per chiarirsi le idee su qualcosa che, anche noi donne,
“facciamo finta di non vedere”.
Intervengono le autrici
Daniela Danna, sociologa
Silvia Niccolai, costituzionalista
Presenta
Anna Rosa Buttarelli, filosofa e saggista
Il volume esce tempestivamente nello stesso giorno della discussione della Consulta in Italia per fornire un contributo indispensabile al dibattito su prostituzione/sex work in Italia. Forti di competenze diverse e specifiche, le quattro autrici mostrano i differenti aspetti del fenomeno. Il sex work non è un lavoro come un altro, e il concetto stesso di sex work stravolge il senso sia del sesso sia del lavoro. Il testo descrive la portata culturale della prostituzione nei rapporti odierni tra i sessi, e le radici antiche dei dibattiti attuali, approfondendo la conoscenza dei modelli di politiche internazionali, con un focus sui paesi in cui i modelli proposti per uscire dall’abolizionismo della legge Merlin sono stati realizzati, passando all’analisi di questa bella e trascurata legge e delle modalità della sua applicazione, per concludere on le proposte presentate da i parlamentari e i partiti che vogliono modificarla o stravolgerla.
sabato 9 marzo alle ore 15
presentazione del volume
MANIFESTI FEMMINISTI
Il femminismo radicale attraverso i suoi scritti programmatici (1964-1977)
a cura di Deborah Ardilli
(VanderWomen: una coedizione VandA ePublishing – Morellini Editore)
Interviene la curatrice
Presenta
Barbara Bonomi Romagnoli, giornalista
Con letture di Nadia Spicuglia Franceschi
Il volume raccoglie testi composti in Italia, in Francia e negli Stati Uniti (alcuni di questi tradotti per la prima volta) dalle più attive rappresentanze del femminismo radicale dalla seconda metà degli anni Sessanta alla seconda metà degli anni Settanta del XX secolo. “Radicale”, a partire dal ‘68 e fino alla fine degli anni Settanta, fu soprattutto il “soggetto imprevisto” del femminismo. Il manifesto politico è il genere che meglio si presta a restituire la complessità di quella straordinaria stagione che segnò la presa di coscienza delle donne, attraverso un drastico ripensamento delle relazioni tra loro e della forza che da questo deriva. Riletto attraverso i suoi manifesti, il femminismo radicale sconvolge la banalizzazione corrente di ciò che è stato per riconsegnarci la testimonianza della sua verità e un’immagine in movimento di ciò che potrebbe essere.
Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19, Roma