(Economia Italiana, 27 gennaio 2014)
– Si tratta della prima casa italiana in crowdfunding, che ha come obiettivo la pubblicazione di un centinaio di libri all’anno.
Ma davvero c’era la necessità di una nuova casa editrice in un Paese dove si legge sempre meno – secondo i dati Istat di fine 2013 sei italiani su dieci non aprono nemmeno un libro l’anno – e dove il mercato è saturo di titoli che non riescono a stare in libreria il tempo necessario per farsi conoscere, sopraffatti da logiche distributive che ne impongono un veloce turn-over?
Vicki Satlow, agente letterario, Angela Di Luciano, editor, e Silvia Brena, giornalista, direttore di magazine e oggi a capo di un’importante agenzia di comunicazione, ne sono convinte. Tanto da aver dato vita a VandA.ePublishing, una nuova casa editrice digitale, indipendente e senza confini. «Pubblichiamo – spiega Angela – autori di qualità già noti o esordienti. Li traduciamo in inglese rendendoli disponibili in tutto il mondo, recuperiamo testi introvabili in libreria, anche se recenti, perché ormai fuori catalogo. Ci crediamo moltissimo e siamo sicure che la nostra scelta possa davvero fare la differenza».
VandA. è quindi una casa editrice innovativa, che sfrutta le possibilità offerte dalla rete e le nuove tecnologie per un approccio diverso al mercato editoriale. Una editrice con un DNA digitale e l’intento di coinvolgere autori e lettori in una community, con criteri di condivisione e complicità tipici della rete. E a questo DNA risponde la scelta inedita di presentare il progetto su una piattaforma di crowdfunding, www.limoney.it.
L’obiettivo è quello di recuperare risorse per portare avanti un progetto – peraltro già supportato da una politica di prezzi bassi e da un magazzino digitale per abbattere i costi – che risulti vincente in termini di tempo. Nel senso di trovarsi bene in sella nel momento in cui esploderà per davvero il fenomeno e-book. Da qui il tentativo di coinvolgere i lettori digitali con le stesse modalità che furono utilizzate da Barack Obama per sostenere la sua corsa verso la presidenza degli Stati Uniti.
In buona sostanza a cosa puntano le tre fondatrici? A raccogliere diecimila euro a integrazione del budget da loro coperto, con un sistema di premi che vanno dalla dedica personalizzata sulla copertina del libro in fascetta all’incontro esclusivo con l’autore prescelto, dall’accesso a corsi di scrittura creativa fino all’ingresso nel comitato editoriale della stessa casa editrice.
Ma torniamo al dunque. Superando le logiche distributive e senza le costrizioni della distribuzione cartacea, questa nuova casa può quindi permettersi di rischiare e sperimentare. «Non siamo in competizione con gli altri editori – tiene a sua volta a precisare Vicki – visto che a volte lavoriamo con loro fianco a fianco. Con alcuni autori, per esempio, facciamo da apripista, pubblicando il nuovo libro in formato elettronico prima che in quello cartaceo, come parte di una strategia condivisa con il suo editore, nell’interesse dell’autore e del libro».
Detto questo, su cosa punta VandA.? Su contenuti e autori di provenienza diversa e di vario genere, con l’obiettivo di pubblicare 100 titoli l’anno, tra novità e recuperi, restituendo ai lettori il piacere di nuove scoperte o di ritrovare i libri più amati. Pubblicando fiction, non fiction, graphic novel, erotique, teatro e letteratura per bambini. Sessanta i titoli già in catalogo – suddivisi in varie collane (VandA.Original, VandAutori, VandA.Introvabili, VandA.Vintage…) – grazie a una nutrita schiera di autori che a questa iniziativa hanno voluto dare fiducia subito: così si va da Renato Mannheimer a Susanna Tamaro, da Andrea Pinketts a Luca Ricci (tra i primi a essere tradotti in inglese), da Pierangelo Dacrema a Piero Degli Antoni, dei quali VandA. ha recuperato i primi lavori. Altre firme acquisite quelle di Sergio Bambarén (del quale viene pubblicata l’opera originale in lingua inglese), Alfio Caruso e Anna Momigliano, il cui Il macellaio di Damasco è stato primo in classifica per un mese su BookRepublic.
Che altro? VandA. completa la sua offerta con un servizio di lettura di testi inediti, curato da Laura Lepetit, fondatrice e anima della storica casa editrice La Tartaruga. In caso di valutazione positiva, i testi accuratamente revisionati e approvati vengono pubblicati nella collana TurtleVandA e distribuiti in tutti i bookstores online italiani.
Detto questo ricordiamo che VandA. (chi non ricorda l’istrionico film Un pesce di nome Wanda, al quale ci riconduce l’iniziativa) altro non è se non l’acronimo di Vicki (V) e (and) Angela (A), che hanno avuto l’idea, alle quali si è subito aggiunta Silvia (il punto). Quindi VandA, un’iniziativa imprenditoriale tutta al femminile, nata dalla passione di tre donne con grandi esperienze e competenze in campo editoriale, accomunate dall’amore per i libri, curiose e desiderose di cambiamento, che in un momento drammatico per l’editoria hanno avuto il coraggio di raccogliere una nuova sfida. E, guarda caso, VandA.ePublishing ha come data di fondazione proprio l’8 marzo 2013.