Monica Lanfranco presenta “Mio figlio è femminista” e discute il suo libro con Mara D’Arcangelo, responsabile biblioteca “Di Vittorio” CGIL Bergamo.
6 novembre
ore 18, Sala “Lama”
CGIL Bergamo, Via Garibaldi 3
Monica Lanfranco presenta “Mio figlio è femminista” e discute il suo libro con Mara D’Arcangelo, responsabile biblioteca “Di Vittorio” CGIL Bergamo.
6 novembre
ore 18, Sala “Lama”
CGIL Bergamo, Via Garibaldi 3
30 Settembre 2023
giovedì 12 ottobre ore 19:00
con Cristina Pietrantonio
In questo viaggio di (ri)scoperta parleremo di:
PIACERE (come diritto, fonte di benessere e preziosa competenza evolutiva);
CREATIVITÀ (che fluisce naturalmente uscendo dalla vergogna di esistere in quanto donne);
SOSTENIBILITÀ (il ciclo mensile ha molto da insegnarci su noi stesse, le relazioni, il management dei processi);
MULTIPOTENZIALE (attivato dalle nostre iniziazioni biologiche, dal Menarca alla Menopausa).
Articolo di Maria Concetta Sala originariamente apparso qui.
Nel contesto sconquassato e sgangherato in cui ci troviamo a vivere la lettura dell’ultimo libro di Alessandra Bocchetti Basta lacrime (VandA.edizioni, 2022) offre a donne e uomini, a ragazze e ragazzi – interessati a leggere il risvolto meno noto delle origini dello scardinamento in atto e delle aperture su idee e visioni in un orizzonte di autentica libertà grazie alla potenza di un’idea sovvertitrice dell’ordine millenario del patriarcato – la possibilità di ripercorrere, se non di scoprire, la storia politica dell’Italia nel venticinquennio 1995-2020 attraverso lo sguardo di una donna impegnata insieme ad altre donne nell’edificazione di una civiltà che metta al primo posto un nuovo senso dell’umano rivolto alla cura del vivente, all’attenzione materna, alla tensione verso la giustizia.
Si tratta di una storia politica che continua ad alimentare « principi ordinatori della società » totalmente diversi da quelli dominanti – quali il potere, il denaro, la violenza – e che contribuisce a diffondere « una cultura meno eroica, meno violenta, più radicata nel mondo » (p. 287), perché ancorata alla conoscenza e all’accettazione della fragilità umana e della condizione di interdipendenza alla quale tutti, donne e uomini, siamo sottoposti. Si tratta di una straordinaria reinvenzione dello stare al mondo e nel mondo a partire dal « lavoro oscuro » delle donne, « insomma, l’invisibile della storia », che è « oggi, un tesoro da spendere accumulato nel corso di secoli, che è il loro sapere materiale generato dall’aver visto l’umanità sempre da molto vicino, nel suo splendore e nella sua miseria, nei profumi e nelle puzze » (p. 78).
Alla femminista della differenza Alessandra Bocchetti, figura di spicco del Centro culturale Virginia Woolf di Roma, fondato nel 1979 insieme ad altre amiche, alla donna da sempre in dialogo con le istituzioni ma distante dal femminismo istituzionale o di Stato dobbiamo questa raccolta di scritti politici che pur precisamente datati in quel ventennio ruotano intorno a questioni ancor oggi decisive per il futuro dell’umanità tutta e sollecitano a un ulteriore dibattito – ne elenco alcune: violenza e identità, corpo e maternità, violenza e giustizia, diritti e desideri, libertà e liberazione, femminismo e femminismi, soggettività e governo delle donne… Questioni complesse che i documenti, le lettere, gli articoli di Bocchetti hanno il pregio di porgere con grande pacatezza e di formulare in un registro piano, scorrevole e chiaro.
Mi soffermo su alcuni aspetti in una certa misura sorprendenti e che più hanno destato la mia curiosità e suscitato interesse, primo fra tutti il riaffiorare in diversi scritti di un vocabolo quale « dignità umana », che vorrei reinterrogare tenendo presente la possibilità di stabilire dei nessi con la ricerca della felicità da parte di una donna.
Dignità è una parolina che ha una lunga storia: riguarda il valore unico e irripetibile che ogni individuo maschio o femmina possiede di per sé in quanto essere umano esistente su questa terra, nella sua qualità di essere umano, nel suo essere partecipe alla comune umanità. Simone Weil, molto amata da Alessandra Bocchetti, e il cui pensiero ricorre spesso in questa raccolta, è la prima a fare dell’affermazione della dignità umana un obbligo incondizionato, l’obbligo primario, agganciandola ai bisogni umani, al nutrimento del corpo e dell’anima di ogni essere umano:
L’oggetto dell’obbligo, nel campo delle cose umane, è sempre l’essere umano in quanto tale. C’è obbligo verso ogni essere umano, per il solo fatto che è un essere umano, senza che alcun’altra condizione abbia ad intervenire; e persino quando non gliene si riconoscesse alcuno.
Quest’obbligo non si fonda su nessuna situazione di fatto, né sulla giurisprudenza, né sui costumi, né sulla struttura sociale, né sui rapporti di forza, né sull’eredità del passato, né sul supposto orientamento della storia. Perché nessuna situazione di fatto può suscitare un obbligo.
Quest’obbligo non si fonda su alcuna convenzione. Perché tutte le convenzioni sono modificabili secondo la volontà dei contraenti, mentre in esso nessun cambiamento nella volontà degli uomini può nulla modificare (1) .
Si tratta, continua Simone Weil, di un obbligo fondamentale, eterno, incondizionato, che « non ha un fondamento, bensì una verifica nell’accordo della coscienza universale » (2) e che si trova espresso nei più antichi testi a partire dall’antico Egitto.
Per Alessandra Bocchetti dignità è una grande parola: « A pensarci bene, da sola basterebbe a fare un buon programma di governo. Se si pensasse alla dignità che a ciascun essere umano si deve in questa terra, che meravigliosi programmi si farebbero per il lavoro, per l’istruzione, per la salute! Sì, dignità è una parola che ci aiuta a fare bene » (p. 224). Gli esseri umani, donne e uomini, sostiene giustamente Bocchetti, sono uguali unicamente nella dignità, che « non è un bene da conquistare ma che ciascuno ha, malgrado se stesso, per il solo fatto di essere nato, per il solo fatto di condividere la condizione umana. Mi piacerebbe leggere nelle aule dei tribunali la scritta in bella vista: “La dignità è in ciascuno di noi”, sarebbe forse una frase profondamente più vera de “La giustizia è uguale per tutti”» (p. 245).
Il riconoscimento della dignità umana, lo sappiamo, è un pilastro della civiltà giuridica e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata nel 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e sappiamo anche quali e quante lotte le donne hanno dovuto sostenere perché questo principio si traducesse in realtà di fatto, ma, sottolinea con vigore Bocchetti, tutto quello che le donne hanno conquistato sulla carta, nei diritti, « può restare lettera morta se non viene animato da un soffio […] che dà energia» e questo soffio « è appunto un’idea nuova e forte, capace di cambiare le regole del gioco. […] È l’idea di diritto-aspettativa di felicità. Vedete, ho usato una doppia parola, “diritto-aspettativa”, in realtà né l’una né l’altra vanno bene, la parola diritto è troppo arrogante, la parola aspettativa è troppo debole. Ce ne vorrebbe una terza…» (p. 81).
Saggiamente viene sottolineato in un altro scritto che si tratta di un’idea nuova, di uno straordinario e rivoluzionario risultato, perché ha innescato un mutamento nell’ordine del discorso e nell’ordine dei fatti, ma qua e là affiora l’impazienza del “tutto e subito” che è a mio parere un errore, perché la rivoluzione delle donne è una rivoluzione simbolica, nella quale rientrano azione e contemplazione, e necessita di tempi lunghissimi E del resto lo ammette la stessa Bocchetti nel suo intervento nel corso di un convegno sugli anni Settanta svoltosi a Cinisi nel 2018: « La felicità di una donna ha dato sempre un certo scandalo nell’ordine dei padri, risultava sempre un po’ fuori posto, il dolore era il sentimento che più si addiceva alla donna, la sua icona. Adesso invece questa felicità possibile è nella testa di tutte noi » (p. 239); e questo «è stato un grandioso passo avanti verso la libertà » (p. 247), lo ribadisce in un discorso tenuto durante il convegno “Stereotipi e pregiudizi sulla violenza di genere” organizzato dall’ Area Democratica per la Giustizia in Senato nel 2019.
Un altro aspetto importante di questo libro è il rilievo dato al lavoro delle donne, quello in casa, quello fuori di casa, fino alla presa di posizione giustamente intransigente nei confronti di quel terribile contratto che regola la maternità per altri. Bocchetti è consapevole della visione statica della libertà delle donne che la politica tradizionale ha fatto propria e denuncia le armi a doppio taglio quali, ad esempio i congedi parentali e il part time, che mantengono le donne prigioniere e protette in gabbia; e si pronuncia contro le politiche di genere che hanno rafforzato e non eroso la miseria e la debolezza femminili in una sincera autocritica che è qualcosa di raro e di esemplare nella storia del movimento delle donne: « Abbiamo dato credito solo alla miseria delle donne, alla loro debolezza e abbiamo cercato di mettere a punto politiche di tutela, di riparo, di consolazione, non rendendoci conto che, così facendo, contribuiamo alla nostra imperfetta cittadinanza. […] La nostra cittadinanza diventa piena solo quando la nostra attenzione e tensione modificatrice va alla società intesa nella sua complessità », perché le donne sono « parte costituente della società stessa» (pp. 152-53). La sua riflessione sulla formula “forza-lavoro” è fondamentale ancora oggi : «Un padrone di fabbrica non compera l’operaio, compera la sua “forza-lavoro”. L’operaio non vende il suo corpo, vende la sua “forza-lavoro”. Simone Weil e altri ci hanno spiegato questo puro imbroglio. Weil, che ha voluto sperimentare la catena di montaggio alla Renault, ci racconta che è l’intera vita che se ne va, se ne va il poter pensare, il poter immaginare, la voglia di parlare, la salute, l’eros…» (pp. 217-18).
Alessandra Bocchetti fa bene a sottolineare l’importanza che potrebbe avere oggi una riflessione delle donne sul lavoro: « Nessuno ha mai difeso veramente il lavoro delle donne, né i partiti, né i sindacati. Il lavoro delle donne è stato sempre considerato aggiuntivo. […] È importante che il femminismo si assuma questo tema in questo momento, è un tema allo stesso tempo materiale e profondamente simbolico » (articolo apparso il 20 luglio 2020 sul supplemento La 27esima ora del «Corriere della Sera»). Sono d’accordo, bisogna riprendere le fila del discorso a partire dal «Sottosopra» del 2009, Immagina che il lavoro, un manifesto ben sintetizzato nella formula Primum vivere, che significa mettere al centro la vita ma non subordinando l’esperienza materiale del vivere alla riflessione teorica sul vivere o viceversa, bensì attribuendo valore a ciò che rende la vita degna di essere vissuta, a ciò che è vitale e non mortifero (3).
________________________
1) Simone Weil, La prima radice. Preludio ad una dichiarazione dei doveri verso l’essere umano, trad. di Franco Fortini, SE, Milano, 1990, p. 14.
2) Ibid., p. 15.
3) A questo proposito si vedano ulteriori considerazioni nell’articolo redatto per «pressenza. International Press Agency, redazione di Palermo: https://www.pressenza.com/it/2020/11/tutto-il-lavoro-indispensabile-alla-vita/
Dal 6 all’8 maggio si terrà il Catania book festival: VandA partecipa con il proprio stand (passate a trovarci!) e propone tre presentazioni imperdibili.
Innamorate – romanzo
Venerdì 6 maggio, ore 12.00
Sala Vulcano
L’autrice Chiara Aurora Giunta dialoga con Vera Navarria, presidente dell’ArciGay di Catania.
Letture di Grazia Previtera.
Aumentare l’esperienza della bellezza – viaggio sentimentale nei luoghi del mito
Sabato 7 maggio, ore 10.00
Sala Venere
L’autrice Giuseppina Norcia dialoga con Viola Sorbello, la presidente di Legambiente di Catania.
Aphra Behn – l’incomparabile Astrea
Domenica 8 maggio, ore 12.00
Sala Venere
La curatrice Stefania Arcara dialoga con Nicoleugenia Prezzavento, regista teatrale.
Letture di Giulia Oliva.
Non mancate!
Il 20 aprile Repubblica ha presentato La via dei librai di Palermo, la fiera letteraria che si snoda lungo il Cassaro alto: tra Caffè letterari en plein air ed editori indipendenti, VandA edizioni presenta Agenda rossa di Giulia Mafai.
Per leggere il pezzo di Repubblica sull’evento, clicca QUI
Ricordiamo a tutti la presentazione:
Lunedì 25 aprile
Piazza Bologni, isola Sciascia
Presentazione di Agenda rossa di Giulia Mafai
Parteciperanno Ariel Mafai, Beatrice Agnello e Gianfranco Perriera.
Letture di Sabina Mafai.
Lunedì 21 marzo 2022, presso la Casa della Memoria di Milano, si è tenuta la presentazione di Agenda Rossa di Giulia Mafai.
L’introduzione al romanzo è stata tenuta da Ariel Mafai, figlia dell’autrice, e le letture da Valeria Ferrario.
Interessanti gli interventi di Marco Cuzzi, professore associato di Storia contemporanea dell’Università degli Studi di Milano, e di Cristina Tagliabue, direttrice del quotidiano “La Svolta”.
L’8 febbraio 2022 si è tenuta presso la Sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini di Milano la presentazione del libro Gentleman Anne e altre pièce femministe di Magdalena Barile.
La presentazione si è svolta al termine dello spettacolo omonimo.
L’autrice ha presentato il volume insieme alla regista e interprete Elena Russo Arman, alla co-protagonista Maria Caggianelli Villani, all’editora Angela di Luciano e a Lucia Falzari di Anne Lister Italia.
Venerdì 25 marzo alle ore 17.30, presso la Libreria Mondadori di Piazza Roma, a Catania sarà presentato il libro Innamorate di Chiara Aurora Giunta.
Emanuela Caselli dialogherà con l’autrice; le musiche saranno a cura di Sabina Caruso.
Non mancate!
DiRE.it, agenzia di stampa italiana con sede a Roma, segnala l’incontro di presentazione di Agenda Rossa che si terrà a Roma, oggi 26 gennaio alle 17.30 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Puoi leggere il comunicato stampa QUI.
Interverranno Anna Maria Isastia, Laura Delli Colli e Carlotta Proietti leggerà alcuni brani del libro.
Vi aspettiamo!
Mercoledì 26 gennaio alle ore 17.30, presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (Sala delle Colonne) di Roma sarà presentato il libro Agenda Rossa di Giulia Mafai. Interverranno Laura Delli Colli, Anna Maria Isastia e Carlotta Proietti.
Non mancate!
È uscito un articolo sull’incontro di presentazione di Racconti Italiani su lepetitjournal.com, web magazine dedicato alla comunità francese a Milano.
Puoi leggerlo QUI.
Insieme all’autore François Koltès interverrà Oliviero Ponte di Pino e Marina Senesi leggerà alcuni brani del libro.
Il biglietto di ingresso è di 5€ e sarà possibile comprare il libro Racconti Italiani a un prezzo speciale di 10€ invece che 15€.
Vi aspettiamo!
Mentelocale.it, il web magazine indispensabile che segnala gli eventi da non perdere a Milano e dintorni, segnala l’incontro di presentazione di Racconti Italiani che si terrà lunedì 11 ottobre alle 18.30 al Café Rouge del Teatro Franco Parenti.
Puoi leggere l’articolo QUI.
Insieme all’autore François Koltès interverrà Oliviero Ponte di Pino e Marina Senesi leggerà alcuni brani del libro.
Il biglietto di ingresso è di 5€ e sarà possibile comprare il libro Racconti Italiani a un prezzo speciale di 10€ invece che 15€.
Vi aspettiamo!
Martedì 5 Ottobre alle ore 18.00, presso l’Institut Français, Napoli in collaborazione con la libreria Tàmù, sarà presentato il libro Racconti Italiani di François Koltès.
Interverranno l’autore François Koltès e il console di Francia a Napoli Laurent Burin des Roziers, accompagnati dalle letture di Domenico Ingenito e Luciano Dell’Aglio.
Per partecipare all’incontro è necessario prenotarsi all’indirizzo napoli@institutfrancais.it
«Non c’è nulla di arrogante nel guardare in faccia le persone che ci vengono incontro. Anzi, questo è il minimo che si possa fare, l’inizio di ogni rapporto umano, l’origine del contatto sociale.» – François Koltès, Racconti Italiani
Lunedì 4 Ottobre alle ore 19.00, presso la libreria Stendhal di Roma, sarà presentato il libro Racconti Italiani di François Koltès.
Interverranno l’autore François Koltès e Marina Valensise, accompagnati dalle letture di Ivan Graziano e Nicasio Catanese.
«Non c’è nulla di arrogante nel guardare in faccia le persone che ci vengono incontro. Anzi, questo è il minimo che si possa fare, l’inizio di ogni rapporto umano, l’origine del contatto sociale.» – François Koltès, Racconti Italiani
Sabato 18 settembre alle ore 21.00, presso il Circolo Unione Arnatese Cooperativa Sociale (CUAC) di Gallarate, sarà presentato il libro Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco.
«Quei due giorni di giugno 2001, il 15 e 16, di enorme fatica e pura felicità fecero vivere a noi che vi prendemmo parte e alla città, ancora aperta, l’illusione che l’intelligenza collettiva di donne tanto diverse per storia, età, retaggio e allo stesso tempo così in sintonia sul desiderio di trasformare il mondo potesse avere la meglio sull’ottusità della violenza.»
– Monica Lanfranco, Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo
Sabato 18 settembre alle ore 17.00, presso la fiera L’isola che c’è di Como, sarà presentato il libro Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco.
Non mancate!!
Lunedì 20 settembre alle ore 18.00, in occasione della Fiera dell’Editoria delle Donne Feminism, verrà presentato il volume Se la felicità… Per una critica al capitalismo a partire dall’essere donna, di Alessandra Bocchetti, Rossana Rossanda e Christa Wolf. L’evento si terrà presso la Casa Internazionale delle Donne, Via Della Lungara 19, Roma.
Interverranno Alessandra Bocchetti, Paola Tavella e Livia Turco.
Per partecipare è gradita la prenotazione cliccando QUI.
Giovedì 16 settembre alle ore 18.00,presso la Casa dei Circoli Culture e Popoli di Ceriale, sarà presentato il libro Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco.
«Quei due giorni di giugno 2001, il 15 e 16, di enorme fatica e pura felicità fecero vivere a noi che vi prendemmo parte e alla città, ancora aperta, l’illusione che l’intelligenza collettiva di donne tanto diverse per storia, età, retaggio e allo stesso tempo così in sintonia sul desiderio di trasformare il mondo potesse avere la meglio sull’ottusità della violenza.»
– Monica Lanfranco, Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo
Giovedì 8 luglio alle ore 19.00 si terrà una presentazione del libro Racconti italiani di François Koltès presso l’Institut français di Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa, Via Paolo Gili, 4.
Interverranno l’autore François Koltès e Marcello Benfante, accompagnati dalle letture di Martino Lo Cascio.
Il giorno 14 luglio alle ore 18:00 verrà presentato in fiera Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo. Punto G. Il femminismo al G8 di Genova (2001-2021) di Monica Lanfranco. L’evento si terrà presso il Giardino del Centro Giovani – Complesso ex Buon Pastore, via della Penitenza 35, Roma. Interverranno l’autrice Monica Lanfranco, Cristina Papa e Vittoria Tola.
Per partecipare è gradita la prenotazione cliccando QUI!