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Antonella Ortelli

antonella ortelli

Antonella Ortelli è un’artista milanese, ha esposto al Mart di Rovereto, Art25/94 Messe Basel e in varie altri musei e collettive. Fra l’altro creatrice del Progetto Casina presso la Sezione femminile del carcere di San Vittore a Milano, che si rivolge alle donne detenute proponendo spazi di relazione e confronto attraverso le arti.

Per VandA Edizioni ha scritto una raccolta di prosa poetica, Senza Azione.

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Vita Sackville-West

Vita Sackville-West (1892-1962), nata da famiglia aristocratica e sposata al diplomatico Harold Nicolson, da cui ebbe due figli, condusse una vita audace e fuori dagli schemi. Grande viaggiatrice e apprezzata scrittrice, fece parte del circolo di Bloomsbury. È nota la sua relazione amorosa con Virginia Woolf, che a lei si ispirò per il romanzo “Orlando”, trasfigurazione letteraria del loro amore. Altri suoi scritti pubblicati in Italia sono “Ogni passione spenta”, “La signora scostumata” e il carteggio con Virginia Woolf, “Adorata creatura”.

Con Aphra Behn ci racconta la storia della prima scrittrice professionista della letteratura inglese: Vita Sackville-West fu la prima a riscattare Aphra Behn dal disprezzo della critica misogina, con questa biografia pubblicata nel 1927.

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María-Milagros Rivera Garretas

María-Milagros Rivera Garretas, storica, filologa, traduttrice, saggista, insegna all’Università  di Barcellona. Specialista di Emily Dickinson, ha tradotto in spagnolo con Ana Maňeru Mèndez, l’intero corpo delle poesie delle Dickinson (2012 -2015).

In Emily Dickinson. Vita d’amore e poesia individua in un gruppo di poesie la testimonianza di un incesto subito dalla poeta, la sublimazione di un dolore insopportabile nella poesia e nell’amore e un grande infinito amore per la sua amica e poi cognata Susan.

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Pippo Ruiz

Pippo Ruiz ha insegnato per tutta la vita, più di 40 anni, dedicandosi soprattutto agli “ultimi” e ricevendone grandi lezioni di vita. Ha poi continuato, come volontario, occupandosi di vari laboratori autobiografici per i detenuti della Casa Circondariale di Siracusa e del Carcere di Augusta. Oggi cura un circolo di lettura presso la Libreria Mascali di Siracusa.

Per VandA ha scritto Le metamorfosi dell’haiku (2019).

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Recensione “Emily Dickinson. Vita d’amore e poesia” su Leggendaria

“La biografia che Rivera Garretas dedica a Dickinson smentisce l’immagine di creatura solitaria costruita attorno all’artista americana e ci racconta del profondo legame poetico, sentimentale e creativo che la unì per 36 anni alla cognata Susan Huntington”

Grazie Donatella Franchi per la recensione del nostro “Emily Dickinson. Vita d’amore e di poesia” sul numero Giugno – Luglio 2021 di “Leggendaria. Libri Letture e Linguaggi”.

 

 

 

 

 

 

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“Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia” su Letterate Magazine.it

Su Letterate Magazine.it è uscita una bella recensione di Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia di María-Milagros Rivera Garretas, scritta Loredana Magazzeni, da una delle due curatrici del volume.

«In questa interpretazione militante e femminista, che non tace le esperienze familiari dolorose (l’incesto) che la poeta americana subì nel corso della sua vita, né la carica erotica dell’amore verso l’amica, compagna e cognata Susan H. Dickinson, ogni parola, ogni posizione della parola nel verso, ogni sospensione sintattica, ogni maiuscola, ogni spazio bianco, ogni ambiguità doveva essere accolta come parte costitutiva del senso della poesia.»

Ecco l’intero articolo:

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Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia – recensione sul Quotidiano del Sud

Il 22 aprile, sul Quotidiano del Sud, è uscita un’interessante recensione di Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia di María-Milagros Rivera Garretas, scritta da Franca Fortunato.

Potete leggerla qui sotto:

Emily Dickinson – un tesoro fatto di parole

EMILY Dickinson è una delle più grandi poete dell’occidente, nata a Amherst in Massachusetts nel 1830. Di lei sono state scritte molte biografie, l’ultima “Emily Dickinson- Storia vera d’amore e poesia” della spagnola Marìa-Milagros Rivera Garrettas, storica, filosofa, saggista, docente all’università di Barcellona. Il libro da pochi giorni in libreria è stato tradotto in italiano da Luciana Tavernini e le poesie che contiene da Loredana Magazzeni. Milagros si accosta ad Emily con delicatezza e tenerezza, entra nelle sue poesie e svela a se stessa e a chi legge la vita, l’esperienza personale, la sofferenza, gli amori che Emily seppe “cantare” con creatività, attingendo a quel “tesoro” che sin da bambina sapeva di avere dentro di sé, “un tesoro fatto di parole” e dedicò “l’intera vita a coltivarlo a condividerlo con la sua famiglia e le sue amicizie. Forse sua madre, Emily Norcross, mentre le insegnava a parlare, si rese conto che lo possedeva e le insegnò ad apprezzarlo”. Un tesoro, “oro puro” da cui scaturirono le sue poesie che scrisse per tutta la vita, ne scrisse più di 1786 che alla sua morte lasciò “con qualche preoccupazione” alla sorella Lavinia. Da viva non volle pubblicare nulla, non cercava né gloria né fama, nonostante fossero conosciute e ammirate tra le sue amicizie. Milagros con pudore si accosta a lei, scende nell’intimo, nelle viscere, nel sentire nella carne e nello spirito di Emily, che lei affidò alla sua poesia narrandone l’“inferno” e il “paradiso”. Nel suo viaggio porta con sé una adolescente, una studentessa, a cui si rivolge con maestria amorevole per istruirla sulla poesia e sulla vita, l’una intrecciata all’altra, di Emily, stando in una genealogia madre figlia. È la madre che si rivolge alla figlia con sensibilità e tenerezza quando spiega alla giovane il grande dolore e sofferenza di Emily a cui “accadde una cosa totalmente orribile che a fatica si può raccontare. Già nell’infanzia le accadde di conoscere la sofferenza estrema. Subì ciò che di solito chiamiamo abusi sessuali e che ha un nome più concreto che è incesto (…). Sia suo padre, Edward, sia suo fratello, Austin, erano uomini violenti che non meritavano di far parte di una famiglia”. Le insegna come nel patriarcato “questi uomini sanno ingannarti e soprattutto sanno proibirti di parlare. Vorresti raccontarlo a tua madre, o alla tua maestra preferita, però hai terrore a parlare, e poi lui te lo ha proibito, inoltre non sai come si chiama ciò che ti è stato fatto e credi che la tua famiglia ne sarebbe distrutta”. Emily provò tutto questo. Anticipando le domande della ragazza sulla madre, su come fosse stato possibile che non si accorgesse di niente, le insegna a non colpevolizzarla, come accade molte volte ancora oggi, perché “capita a volte che nelle case si commettano delitti tanto gravi che non entrano nella testa di nessuna persona, neppure delle madri. Per questo, anche se la madre sospetta qualcosa sta succedendo, non può crederci e non agisce”. È la grande sofferenza dell’incesto, da cui non si lasciò pietrificare, che le lasciò aperta la porta della creatività, della vita e della felicità, lo fece uscire dal suo corpo creando un “vuoto e posto uno spazio tra sé e l’incesto”. Spazio che lei esprime con l’allegoria del bianco, simbolo della recuperata “purezza e del suo sentire immacolato originario, quello che aveva alla nascita”. Ad autorizzarla ad aprire ed attraversare quella porta fu la relazione con una donna, Susan H. Gilbert, sua compagna di studi, di cui parla in quasi tutte le sue poesie o a cui le dedica. Poesie che Susan leggeva, commentava e gliele rendeva con annotati i suoi suggerimenti. Rivolta alla sua giovane allieva, Milagros la istruisce sull’amore di Emily per Susan. “Nelle sue poesie troverai, quando le leggerai, descrizioni bellissime e originali della sessualità che è già mistica, e lo è perché non scandalizza. Nella poesia di Emily Dickinson c’è quasi tutto quello che si può desiderare sapere della sessualità femminile non orientata alla procreazione ma al piacere. Ma soprattutto senza espressioni crude, sgradevoli o amare ma con la massima bellezza e delicatezza”. Emily, convinta che non era possibile vivere con Susan, a un certo punto la convinse a sposare il fratello, Austin, e da allora per il resto della loro vita “sarebbero state separate solo da una siepe, un sentiero, uno scalino di lava e una porta socchiusa. E avrebbero potuto vedersi con moltissima frequenza”. Non dice perché proprio con il fratello incestuoso, ma fa intuire che tra i tre ci fu un accordo per un matrimonio in bianco. È quando il fratello ruppe l’accordo che Emily decise di cambiare vita, rinchiudersi liberamente in casa e dedicarsi alla poesia, all’amicizia, all’amore e ai fiori rari. Mostrò il cambiamento vestendosi da allora sempre di bianco e vedendo solo chi le interessava davvero. Morì il 15 maggio 1886 nella casa dove era nata e che non aveva mai lasciato. Da due anni era molto malata. Ogni qualvolta le sue poesie vengono tradotte, copiate, studiate, pubblicate, lette e ammirate lei resuscita e guadagna così l’immortalità che voleva. Un libro straordinario, unico nel suo genere questo di Milagros, che trabocca d’amore femminile per la madre, scritto per le donne ma da fare conoscere e leggere nelle scuole alle giovani generazioni di donne e uomini.

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Evento – Supernove

Sabato 13 luglio, alle ore 21:00, Manuela Dago, Francesca Genti e Francesca Gironi presenteranno “Supernove. Poesie per gli anni 2000” alla Casa Internazionale delle Donne, in Via della Lungara 19, Roma, nell’ambito dell’evento “Women’s Poetry Meetings”.

Cinque artiste unite in un collettivo per una poesia attiva che integri la dimensione estetica e etica,  che sia punto di partenza per risanare inventare parole, cose, creature, mondi.

Poesie su cartoline come messaggio, rimedio, ponte, manciata di sassi.

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Supernove @Libreria Verso, Milano


Mercoledì 16 gennaio 2019, ore 19.


Cinque artiste unite in un collettivo per una poesia attiva. Mercoledì 16 gennaio 2019 alle ore 19.00 alla Libreria Verso di Milano viene presentato il cofanetto Supernove. Poesie per gli anni 2000 (VandAePublishing e Sartoria Utopia), con Francesca GentiManuela DagoRoberta DuranteFrancesca GironiSilvia Salvagnini, che dialogano insieme a Irene Soave.

La raccolta di poesie nasce con l’intento di integrare la dimensione estetica e quella etica, come un punto di partenza per risanare e inventare parole, cose, creature, mondi. Poesie su cartoline come messaggio, rimedio, ponte, manciata di sassi.

 

Vi aspettiamo in Corso di Porta Ticinese 40 alle ore 19!


 

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Le parole delle donne

– LE SUPERNOVE, IL NUOVO COLLETTIVO DI POETE

Parole vitali, parole che significano agire e parole che consentono di dire il mondo inter(n)o.
Parole per costruire ponti e abbattere muri. Sono le parole delle donne che oggi, nel frastuono sgraziato che spesso la rete rappresenta, tornano a impregnarsi di senso.
Nasce da qui il progetto Le Supernove, un collettivo di poete che si raccoglie attorno a un’idea messa a punto con VANDA E- PUBLISHING, che rompe il reale per ricostruirlo con occhi di giovani donne.

Supernove: stelle che esplodono e arrivano con la loro energia.
Sono Roberta Durante, Francesca Genti, Francesca Gironi, Manuela Dago e Silvia Salvagnini, poete che da anni cercano nessi inediti per riscrivere la vita e le emozioni che la animano.
Silvia Salvagnini, conosciuta per Il seme dell’abbraccio e per le performance tra musica e poesia, Roberta Durante autrice dell’ originale audio-libro Nella notte cosmica, Manuela Dago, con la sua attitudine al collage e la passione per la rilegatura, Francesca Genti, poeta, che con il suo saggio del 2018 La poesia è un unicorno (quando arriva spacca) ha creato un caso e Francesca Gironi, attivissima nel terreno della performance poetica e teatrale, si sono cimentate insieme nel creare poesie come “cura”, linguaggio necessario per rintracciare il senso di ciò che siamo.
Noi siamo un innesto di poete a contagio. Siamo poete unite in tentativi di esperimenti e medicamenti” recita il loro Manifesto, che si conclude con una nota che è una dichiarazione d’intenti: “Chi crede nella rima crede nell’amore”.
La loro prima antologia collettiva, pubblicata in formato digitale da VANDA E- PUBLISHING e in formato cartaceo da Sartoria Utopia, è attesa per dicembre.


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© Manuela Dago, Poesage, 2016