Articolo di Alessandra Macci originariamente apparso qui .
Basta lacrime – Storia politica di una femminista-1995-2020 Vanda Edizioni 2022 di Alessandra Bocchetti, figura autorevole del femminismo italiano e presidente per molti anni del Centro Culturale Virginia Woolf di cui è stata tra le fondatrici, è un libro di grande interesse che raccoglie interventi, lettere, articoli, saggi scritti dal 1995 al 2020, anni in cui il femminismo della differenza si afferma sempre più come filosofia, politica e pratica quotidiana. Basta lacrime è un invito, una “chiamata” che tiene insieme pratica politica e pensiero delle donne, a non lasciarsi considerare sempre oppresse, perseguitate, osteggiate e danneggiate dal sistema patriarcale. Basta lacrime dice Bocchetti è un invito a uscire dalla trappola del vittimismo e a far leva, a prendere coscienza della grande forza che hanno le donne. E’certamente spiazzante per la storia e per l’esperienza troppo a lungo inespressa anche dalle donne stesse. Ragiona su dualismi quali: violenza-forza; declinata anche come debolezza/forza; bisogni-desideri; potere-potenza; autorità-potere; ordine-disordine; civiltà degli uomini-civiltà delle donne. E racconta le parole del femminismo: il privato è politico; il partire da sé; il diritto alla felicità. Si sofferma sul perché è importante passare dalla civiltà dell’uno alla civiltà del due che rappresenterebbe un cambiamento epocale, il tanto auspicato cambio di civiltà. Pone criticamente il tema dell’utero in affitto affermando che si sta operando sul corpo delle donne uno sfruttamento peggiore di quello operato sulla classe operaia. Non dimentica la pandemia, la fragilità e il bisogno di attenzione, cura ed amore espressa dalle donne in quella tragica fase. Ai dualismi, alle parole del femminismo, alle critiche alla politica dei partiti e delle istituzioni l’autrice in e cerca di offrire un terreno di confronto e di lavoro politico. Lo fa percorrendo la storia del movimento delle donne, del femminismo della fine degli anni sessanta, a partire dalle lotte che hanno segnato il femminismo della differenza e quello di Stato. Ricorda la grande manifestazione del 13 febbraio 2011 quando il paese da spettacolo da basso impero e le prime pagine dei quotidiani sono piene delle performance sessuali del Presidente del Consiglio. Ma quel giorno le donne danno al Paese una grande lezione di civiltà. E la Bocchetti intervenendo alla manifestazione in Piazza del Popolo gremita, esordisce con un “Bentornate”. E conclude con: “Buona fortuna a tutte, perché anche la fortuna ci vuole!” Basta lacrime dunque.