Description
Volevo uccidere mia nonna ma ho preferito un genocidio è una raccolta di racconti brevi che ha l’aria piuttosto di un romanzo cubista, in cui ogni racconto si lega o si incastra a un altro come nella mente dei matti, o semplicemente come nella mente quando sogna. Racconti secchi ma densi, toccanti e ironici in un’unica storia che procede a singhiozzi, per shortcut, nella chiara impossibilità di ricomprendere la complessità del reale con una “grande narrazione”.
In una realtà scarnificata e ridotta all’essenziale si muovono personaggi (quasi sempre lo stesso, l’io narrante) a tratti maniacali, che danno voce a chi voce non ha. E al lettore non resta che seguire, spiazzato e complice, lo sguardo disincantato e spaesato di chi, suo malgrado, rincorre la vita a tutti i costi.