Descrizione
Dell’onda alta duecento metri che la sera del 9 ottobre 1963 si abbatté su Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e altri Comuni fra Veneto e Friuli, abbiamo modo di sapere quasi tutto: che quello del Vajont fu un eccidio annunciato; che lo Stato e l’ENEL si resero colpevoli della morte di duemila persone.
Lucia Vastano prende le mosse da quella notte, dove lo spettacolo di Marco Paolini e il film di Renzo Martinelli si sono fermati, e in questo libro racconta cosa ne è stato delle tante persone che l’onda non uccise, ma sconvolse per sempre, decimandone le famiglie, distruggendone le ragioni di vita, le tradizioni, i pochi beni; racconta della loro rabbia e del loro dolore, della speranza di giustizia continuamente delusa; racconta le indecenti trame che grandi potentati industriali come piccole cricche di malaffare hanno ordito alle loro spalle, gestendo i colossali finanziamenti per la ricostruzione; racconta le complicità della politica locale e nazionale; racconta le truffe ai danni della povera gente, indotta con minacce o l’inganno a firmare tregue con l’ENEL in cambio di pochi spiccioli; racconta degli attentati continui alla sensibilità dei sopravvissuti e alla corretta memoria storica della tragedia.
Una tragedia che non è mai finita, una tragedia che è l’emblema di tutte le tragedie ecologiche e industriali, causate dall’avidità e dalla cecità dell’uomo.