Descrizione
Due anni prima che la cronaca nera ci restituisse un simile personaggio in carne e ossa, nel volume di racconti Per voce sola, Susanna Tamaro, con magnifica intelligenza, disegnava un altissimo quanto inquietante profilo psicologico.
Una sequela di finestre si apre sul mondo interiore di un giovane uomo sempre in bilico tra la tenerezza più disarmante e un compassionevole disagio che approda sorprendentemente sulla soglia di un raggelante baratro. Una confessione forse più scomoda da accettare che da proferire rilasciata ora con un fastidioso tormento, ora con un inaccettabile distacco. Oscillazioni che lasciano presupporre una mente o, ancora peggio, un cuore malato che della violenza non sente la colpa.
Sul filo dell’emozione il protagonista ripercorre, rivolgendosi ad una sorta di amico immaginario, o forse all’altro se stesso, quella che è stata la sua infanzia da figlio indesiderato trascorsa insieme ad una madre cinica ed egoista. Rievoca le sue passioni, i tentativi disperati di attirare l’attenzione su di sé senza però mai voler ricambiare quello sguardo: troppo rancore per sostenerlo. Fino alla caduta ultima in un vortice di atrocità di cui non sente il peso o la colpa, nel tentativo di mettere ordine dentro ciò che era stato fino ad allora solo confusione e disordine.
Un vero e proprio thriller psicologico dai forti risvolti etici che non prevede alcuna giustificazione.