Descrizione
«Così facendo diventò una puttana più brava, perché quelle cose non stavano accadendo a Erabon ma al suo corpo che, in quegli istanti, diventava qualcosa che non le apparteneva: un ammennicolo, una scatola di latta impolverata sulla mensola di una cucina.»
Aoise e le sisters (Joy, Friday, e Prudence) non hanno scelta; hanno già giurato il Ju Ju. Attraverso i riti sciamanici, le ragazze nigeriane restano vincolate per anni al loro destino di prostituzione. Pensano di trovare una vita migliore ma una volta sbarcate appartengono ai Nigeriani che gestiscono la tratta della prostituzione, sono già state vendute. Se disobbediscono, gli spiriti se la prendono con le loro famiglie. E poi senza soldi, dove possono andare? Una volta arrivata a Castel Volturno, ad Aoise non rimane nulla, neppure il suo nome. All’interno della Connection House, vive esperienze di estrema violenza. Ma in quell’inferno in terra si consumano anche sentimenti di amicizia, di complicità di protezione fra donne. Donne come lei, ognuno con un nome, una faccia e una storia.
Una storia vera, un romanzo sull’orrore della prostituzione e dello sfruttamento umano, ma anche sulla forza dell’amicizia e dell’amore, sul coraggio e su quella resistenza nutrita dalla speranza che possono portare anche le più disgraziate ragazze di Benin City a costruirsi una vita nuova, lontana dall’orrore della fame e dello sfruttamento.
Un romanzo realista che racconta l’impossibile. Perché “pretty woman” resta una favola, mentre la realtà è una storia sporca e crudele.
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