Descrizione
Ha più di cento anni (fu scritto nel 1913), ma questo romanzo di Lytton Strachey sorprende soprattutto oggi per la sua straordinaria libertà, come per la verve scandalosa e apertissima con cui parla di amore, sentimento e specialmente di sessualità. Una narrazione erotica scritta in forma epistolare, dove due ragazzine vittoriane si scambiano idee e interrogativi sul mondo proibito dei rapporti intimi fra uomini e donne, uomini e uomini, donne e donne.
Che cosa sono le micine? E i baubau? Cosa fanno tra di loro in segreto, mentre tutti sembrano così intenzionati a ignorarli? Ermyntrude ed Esmeralda sanno ben poco dei loro corpi, ancor meno di quelli altrui, ma sono decisissime a scoprire tutto il possibile, anche a costo di rimetterci la reputazione, la felicità, il ruolo sociale e quella che un tempo veniva chiamata, ipocritamente, “virtù”.
Le maschere delle convenzioni cadono una per una, di lettera in lettera, e in uno scintillante carosello di situazioni sempre più improbabili ed esilaranti le due protagoniste non solo esplorano territori sconosciuti nella sfera dei sensi, ma si divertono come pazze a sedurre camerieri, vecchi generali, religiosi e governanti arcigne.
Manifesto ironico di una mentalità priva di pregiudizi, manuale di comportamenti deliziosamente sbagliati, il romanzo è un documento della personalità eccezionale del suo autore e insieme lascito di un’epoca spavalda, speranzosa e rivoluzionaria.
Un testo audace, elegante, dalla comicità irresistibile e allusiva.