Description
Qual è il filo rosso, l’assurda interazione tra la radicata misoginia culturale della società contemporanea e la sua ossessione per la carne e la mascolinità?
Questo libro, pubblicato per la prima volta negli USA nel 1990, esplora con raro acume e sottile intelligenza la relazione tra i valori patriarcali e il consumo di carne, intrecciando femminismo, veganismo e antispecismo. Lo sfruttamento degli animali è per Adams una manifestazione della brutale cultura patriarcale. Il trattamento degli animali come oggetti è parallelo e associato all’oggettivazione nella società patriarcale di donne, neri e altre minoranze sfruttate. Dietro ogni pasto di carne c’è un’assenza: la morte dell’animale, il cui posto è occupato dalla carne.
Il concetto del “referente assente”, intorno a cui Adams costruisce la sua memorabile tesi, ha la funzione di mascherare la violenza insita nel mangiare carne per proteggere la coscienza del carnivoro e i suoi desideri separando l’idea del singolo animale dal suo essere fisico. Nella logica della società patriarcale, anche le donne funzionano come referenti assenti. Perché il processo di oggettivazione, frammentazione e consumo che consente l’oppressione degli animali, privandoli del linguaggio e della rappresentazione culturale, coincide con quello agito sulle donne. L’uso persistente di immagini di violenza sessuale e di frammentazione e smembramento della natura e del corpo femminile (come in un macello) normalizza il consumo sessuale e autorizza l’abuso. L’oggetto consumato viene vissuto senza una storia, senza una biografia, senza individualità. Quindi lecitamente consumato e abusato.