Lytton Strachey (1880-1932), scrittore brillante, coltissimo, irriverente, gay ancor più esibito che dichiarato, fu anzitutto il migliore amico di Virginia Woolf (suo confidente e anche fidanzato, per un certo periodo, prima che lei decidesse di sposare Leonard); quindi uno dei fondatori del celeberrimo Bloomsbury Group, circolo che comprendeva i migliori pensatori inglesi della prima metà del Novecento. Una parte dell’epistolario Woolf-Strachey è stata pubblicata in Ti basta l’Atlantico? Lettere 1906-1931 (2021).
Con la maestria dello storico e l’arguzia di un sottile critico dei costumi di varie epoche, Strachey scrisse fondamentali biografie: Eminenti vittoriani (1918), La regina Vittoria (1921), Voltaire (1922), Elisabetta e il conte di Essex (1928).
Si può dire che, nelle sue mani, l’arte biografica sia diventata un genere nuovo, che intrecciava seria e accurata documentazione, analisi psicologica finissima e giudizi impertinenti che dissacravano figure essenziali nella storia patria britannica, come i vittoriani e le due maestose sovrane.