Luisa Muraro, filosofa della differenza, è rimasta fedele al femminismo delle origini, al quale si ispira buona parte della sua produzione successiva: “La signora del gioco” (Feltrinelli, 1976), “Maglia o uncinetto” (Feltrinelli, 1981; Manifestolibri, 2004), “Guglielma e Maifreda” (La Tartaruga, 1985), “L’ordine simbolico della madre” (Editori Riuniti, 1991), “Lingua materna scienza divina” (D’Auria, 1995), “Il Dio delle donne” (Mondadori, 2003), “Dio è violento” (Nottetempo, 2012), “Autorità” (Rosenberg & Sellier, 2013), “Il lavoro della creatura piccola” (Mimesis, 2013), “L’anima del corpo” (La Scuola, 2016). Con altre ha dato vita alla Libreria delle Donne di Milano (1975) e alla comunità filosofica Diotima (1984). Fino al 2005 ha insegnato presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Verona.