“In Africa, almeno nell’Africa che conosco, ci sono due cose essenziali per la vita, per la dignità, per l’uguaglianza e per il buon funzionamento della società: la salute e la scuola.
Quello che sappiamo è che la mortalità è enorme. Quello che solo a volte sappiamo è che poche persone riescono a raggiungere l’istruzione superiore e che molti non raggiungono nemmeno la scuola secondaria.
I bambini e le donne sono i più colpiti da malattie come la malaria o l’oncocercosi, perché sono i più esposti e i meno protetti. Il più delle volte sono le donne che vanno a prendere l’acqua dove si trova: nelle paludi, nei fiumi e, se sono fortunate, nei pozzi o nelle trivellazioni. Se non possono arrivarci, sono i bambini che portano i venti chili d’acqua sulla testa lungo sentieri che a volte superano i dieci chilometri. Ed è proprio nelle zone umide che molte delle numerose malattie endemiche colpiscono i bambini e le donne. I bambini spesso non hanno il tempo di frequentare la scuola perché devono andare a prendere l’acqua.
Con Action Directe Sahel, un’associazione finanziata esclusivamente da donazioni, costruisco pozzi per aiutare le donne dei villaggi, in modo che loro e i loro bambini possano avere accesso all’acqua, a un’acqua potabile e a una distanza ragionevole dalle loro case.
L’impatto degli oltre 700 pozzi che ho costruito in 40 anni in Togo, Benin, Ghana, Niger e Camerun, anche se non ha cambiato la situazione generale del continente, almeno ha migliorato le condizioni di salute di donne e bambini e ha incrementato la frequenza scolastica nei villaggi.”
(François Koltès)