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“Mio figlio è femminista” su Aosta Sera

La scrittrice e formatrice Monica Lanfranco: “Insegnate ai vostri figli maschi che no significa no”.
In “Mio figlio è femminista” l’educazione diventa uno strumento per dire no alla violenza contro le donne. Sabato 25 novembre l’autrice femminista Monica Lanfranco presenterà il suo “manuale di istruzioni” per arginare la cultura misogina.

“Se vi state chiedendo, essendo madre, padre o comunque punto di riferimento educativo di un bimbo o un ragazzo, se sia possibile trasferire le idee del femminismo in un giovane maschio d’oggi la mia risposta è decisamente sì”. Lo afferma la giornalista Monica Lanfranco, autrice del libro “Mio figlio è femminista”.

In questi giorni in cui il dibattito si è acceso su femminicidi e patriarcato, considerato causa della violenza di genere, il libro, che sabato 25 novembre alle ore 17 sarà presentato ad Aosta, risulta più attuale che mai.

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Gertrude Stein

Gertrude Stein, scrittrice, intellettuale, attivista femminista americana. Trasferitasi a Parigi all’inizio del secolo per restarci fino alla morte, dichiaratamente lesbica, diventa la profetessa dell’avanguardia letteraria e figurativa del primo Novecento. Il salotto letterario a cui diede vita insieme con la sua compagna Alice B. Toklas fu uno dei più importanti dell’epoca, luogo d’incontro da cui passarono Picasso, Braque e Matisse, Fitzgerald e Hemingway. Vastissima la sua produzione letteraria, non interamente tradotta in Italia.

VandA pubblicherà Sono soldi i soldi nel gennaio 2024

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Bookcity Milano x VandA. edizioni

Il sogno delle donne. La parità nel lavoro familiare e nel lavoro retribuito

Donne che lavorano di più e guadagnano meno

16 novembre alle 09:00

Università degli Studi di Milano, Via Conservatorio 7 – Aula 10

con Cinzia Meraviglia, Monica Santoro e Paola Villa

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Ti voglio, dunque sei mia! L’incubo delle donne

Il demone amante

19 novembre alle 16:30

CADMI, Via Piacenza 14, Milano

con Robin Morgan, Maria Nadotti, Luisa Betti Dakli e Marina Senesi

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Cristina Pietrantonio alla libreria Lato D

PARLIAMO DI FIC@ | 12.10.23 ore 19:00

30 Settembre 2023 

giovedì 12 ottobre ore 19:00
con Cristina Pietrantonio

In questo viaggio di (ri)scoperta parleremo di:
PIACERE (come diritto, fonte di benessere e preziosa competenza evolutiva);
CREATIVITÀ (che fluisce naturalmente uscendo dalla vergogna di esistere in quanto donne);
SOSTENIBILITÀ (il ciclo mensile ha molto da insegnarci su noi stesse, le relazioni, il management dei processi);
MULTIPOTENZIALE (attivato dalle nostre iniziazioni biologiche, dal Menarca alla Menopausa).

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Recensione di “Mio figlio è femminista” su Pink Magazine Italia

Mio figlio è femminista – Pink Magazine Italia

A GIUGNO VANDA EDIZIONI HA PUBBLICATO UN MANUALE PER “CRESCERE UOMINI DISERTORI DEL PATRIARCATO”

“Mio figlio è femminista” è un libro della giornalista, scrittrice e formatrice Monica Lanfranco, madre, tra l’altro, di due figli maschi, ormai giovani uomini.

È un libro del quale il sottotitolo cattura l’attenzione forse ancor più del titolo stesso.

“Crescere maschi disertori del patriarcato”, dove le parole “disertori” e “patriarcato” rendono immediata la necessità di questa battaglia culturale ed educativa che dovrebbe iniziare nella famiglia e continuare a scuola.

A tal proposito, interessanti (spesso tristemente) le esperienze personali dell’autrice nelle nostre scuole italiane, dove la povertà dei ragazzi (non tutti, naturalmente e per fortuna) è ben descritta perfino nel loro (non) modo di vivere il loro ingombrante corpo di adolescenti. Non sanno muoversi se non colpendo, spostando, facendo cadere. La violenza verbale e fisica riempie dei vuoti di crescita evidenti. Nessuno ha saputo parlare, spiegare, rassicurare, mostrare anche con l’esempio che con le mani si può costruire, abbracciare, accarezzare.

La maggior parte di loro indossa e possiede oggetti all’avanguardia e molto costosi, ma ben pochi sanno esprimere un pensiero gentile, fare un discorso civile, avere consapevolezza del proprio corpo, dei sentimenti e delle emozioni (e le sa gestire e controllare).

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Recensione di “Mio figlio è femminista” di Monica Lanfranco su Letterate Magazine

Le vacanze, ahinoi, sono quasi giunte al termine.

In dirittura d’arrivo Silvia Neonato consiglia “Mio figlio è femminista” di Monica Lanfranco edito VandA Edizioni.

Folgorante e sincero, un libro snello e profondo che mai come in questi tempi andrebbe letto, per incamerare nel cervello e nel cuore ciò che l’autrice illustra. Parlo di “Mio figlio è femminista. Crescere uomini disertori del patriarcato”, VandA edizioni, 2023 di Monica Lanfranco, giornalista, scrittrice, formatrice femminista di lunga esperienza e, anche questo conta, madre di due maschi ora adulti. Lanfranco – che è stata una delle ideatrici di Punto G, il progetto femminista del G8 di Genova nel 2001 e che dirige la rivista Marea – spiega, senza far lezione, come educare un bimbo fin da piccolo a rispettare le donne, dandogli esempi concreti del proprio valore di donna e combattendo con fermezza gli stereotipi anche con i/le docenti dell’asilo e delle superiori. C’è un capitolo dedicato alle parole e un altro ai giocattoli e ai colori: fondamentali per contrastare il machismo e lui deve imparare, accettando la frustrazione, che “no” significa no e che può essere un’occasione. Nei capitoli a seguire ci incita a insegnare ai cuccioli i lavori domestici e la cura di piante, persone e animali, a parlare con loro di violenza maschile sulle donne, spiega come è importante che faccia amicizia con le bambine e che impari a cucinare e a presentare bene i piatti, quando è adolescente, perché la seduzione comincia dalla gola. E infine, ma ci sarebbe tanto da dire, Monica è convinta che il patriarcato si può smontare, che la non violenza si può insegnare, che la sessualità dei genitori va raccontata perché è da quel gesto d’amore che loro, i figli, nascono. Altrimenti resta solo la scuola violenta e senza gioia dei filmati porno che, scrive l’autrice, bimbi e bimbe consumano già a 8/9 anni.

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Articolo di Monica Lanfranco su “Mio figlio è femminista”

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Come crescere, in un’epoca in cui purtroppo si verificano ancora femminicidi e violenze sulle donne, figli maschi femministi?

Monica Lanfranco, giornalista, formatrice e attivista, ha recentemente pubblicato il libro Mio figlio è femminista. Crescere uomini disertori del patriarcato (Vanda Edizioni), nel quale argomenta la concreta e importante possibilità di arginare la violenza maschile sulle donne cambiando le parole e le pratiche educative e la cultura fin dalla base.

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Recensione su “Lo scandalo della felicità” di Pina Mandolfo

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Con eccezionale maestria, Pina Mandolfo ci presenta una delle troppe figure femminili che giacciono sommesse e sommerse nel grande fiume della storia, restituendole dignità, visibilità, luce.

La principessa Anna Valdina viene rinchiusa in convento ancora bambina, nella Palermo del 1642.  Un destino altrettanto triste attende le sue sorelle. Ma Anna non si arrende: per decenni anni lotterà legalmente, tenacemente, per ottenere lo scioglimento dei voti perpetui che le sono stati imposti. Rifiuta persino di fare carriera tra le mura del chiostro, ricusando il titolo di badessa. Fino ad ottenere la sospirata, meritata libertà!

Per un momento, il cammino di Anna si incrocia con quello di Eleonora De Moura, unica donna vicerè di Sicilia, designata dal marito, senza altri eredi, in punto di morte. Eleonora regna per un mese soltanto: ma realizza importanti riforme.

Abbassa il prezzo del pane in modo significativo. Riduce assai le tasse per le famiglie numerose e concede loro aiuti concreti. Garantisce una equa dote alle ragazze in difficoltà che intendono sposarsi. Designa un magistrato del commercio, per favorire negozianti e artigiani, riunendo e agevolando oltre 72 maestranze. Ma la nobiltà e il clero la scacciano prima che possa liberare Anna Valdina dal suo giogo, accogliendone le suppliche!

Quando lascia il monastero, dopo una diatriba legale interminabile, Anna è una determinata sessantenne. Muore il 2 agosto 1702. Ha gustato la libertà per soli tre anni.

Il racconto è chiaro, avvincente, esauriente, soffuso di tenera poesia. Pagine importanti per ricordarci l’atrocità delle monacazioni forzate, sia maschili che femminili: una ingiustizia che si è protratta per secoli.

“Lo scandalo della felicità” di Pina Mandolfo è stampato da Vanda Edizioni. Pag. 173. Euro 16.

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Articolo su Settimana News da Paolo M. Cattorini, “Ri-fare il genere”

Il monito della Beauvoir: “donne non si nasce ma si diventa” innerva tuttora, pur in nuove declinazioni, le teorie del femminismo (e del gender). Basterebbe ricordare la vicenda intellettuale di Monique Wittig (1935-2003), importante riferimento per il femminismo lesbico studiata e parzialmente criticata dalla Butler.

Dalla Wittig, Butler deriva la nozione di contratto eterosessuale quale paradigma epistemico che assegna intellegibilità ai corpi solo a partire da un genere stabilmente incorniciato-da e diretto-alla pratica dell’eterosessualità (e attraverso questa, alla procreazione). Per Wittig non si deve venire a patti col “regime” eterosessuale se si vuole prevenire in radice l’opposizione politica uomo-donna. Il vissuto lesbico destruttura la fissità binaria da cui deriva la tradizionale identità “femminile”.

Turbato da queste disgreganti critiche, il mercato mediatico dell’immagine ammicca e paga profumatamente, pur di riassimilare pacificamente il “corpo lesbico” ai canoni della moda (Il corpo lesbico è il titolo di un noto volume della Wittig ripubblicato recentemente da VandA Ed., Milano, 2023) invitando le “devianti” negli show televisivi più frequentati dagli e dalle influencer e you-tuber (i nuovi educatori morali sponsorizzati dal fashion business). Se donne si diventa (“one is not born a woman” – come Wittig traduce la Beauvoir) non lo si diventa per costituzione biogenetica o per rivelazione spiritualistica, ma attraverso pratiche come quella della scrittura, in cui si lavora sul linguaggio (inteso come vera e propria macchina da guerra culturale), in modo che esso riconosca forme minoritarie di vissuto erotico, rimosse dai cataloghi segnici dominanti.

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