di Farian Sabahi e Domenico Affinito (IoDonna, 14 luglio 2015)
– È l’autrice di “Nonostante il velo”, pubblicato in formato elettronico da Vanda e stampato on demand dal sito Amazon.
In Arabia Saudita le donne sono confinate in un ruolo di secondo piano, secondo una rigida applicazione del diritto islamico. Per tutta la vita sono considerate minori, e di conseguenza non possono muoversi liberamente, nemmeno per andare all’ospedale, se non sono accompagnate da un guardiano. È l’istituto del guardiano che le relega in secondo piano. Eppure, sebbene non possano guidare l’automobile e tanti diritti (che noi diamo per scontato) negati, esprimono forti istanze di rinnovamento. Ad aprirci uno squarcio nella realtà femminile saudita è Michela Fontana che in Arabia Saudita ha vissuto due anni e mezzo, dal 2010 al 2012, al seguito del marito ambasciatore d’Italia a Riad. Un soggiorno che le ha permesso di incontrare tante donne, diverse, e di scrivere il libro “Nonostante il velo” pubblicato in formato elettronico da Vanda e stampato on demand dal sito Amazon.