Martedì 13 luglio alle ore 19.00 si terrà una presentazione del libro Racconti italiani di François Koltès presso l’Ortigia Film Festival, Cortile Ex Convento di S. Francesco, via Tommaso Gargallo 4/61.
Interverranno l’autore François Koltès e Antonio Calbi, accompagnati dalle letture di Lucia Lavia e Ivan Graziano.
Anno: 2021
Presentazione di “Racconti italiani” all’Istituto francese di Palermo
Giovedì 8 luglio alle ore 19.00 si terrà una presentazione del libro Racconti italiani di François Koltès presso l’Institut français di Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa, Via Paolo Gili, 4.
Interverranno l’autore François Koltès e Marcello Benfante, accompagnati dalle letture di Martino Lo Cascio.
Intervista a María-Milagros Rivera Garretas – Leggere Donna
Vi segnaliamo una bella intervista a María-Milagros Rivera Garretas, autrice del libro Emily Dickinson. Vita d’amore e poesia, scritta da Luciana Tavernini per la rivista Leggere Donna.
Ecco l’intervista completa:
Recensione di “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo” di Stefano Marullo
Cliccando QUI potrete leggere una stimolante recensione scritta da Stefano Marullo su Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco, con interessanti spunti di riflessione storica e politica.
Intervista a Monica Lanfranco – BacktotheG8
Vi segnaliamo una bella intervista a Monica Lanfranco realizzata sul canale YouTube BacktotheG8. Si parla di Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo, di femminismo e del ruolo delle femministe all’interno degli avvenimenti del G8.
Potete vederla cliccando sull’anteprima del video qui sotto:
Recensione “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo” su Noidonne
Sabato 19 giugno è stata pubblicata sul sito Noidonne una recensione di Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco, scritta di Giancarla Codrignani. Potete leggerla cliccando QUI
Recensione “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo” su UTC
Vi segnaliamo un’interessante articolo scritto da Monica Lanfranco, autrice di Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo, sul giornale UTC. Potete leggerlo qui sotto:
Recensione di “Contro la caccia e il mangiar carne” di Lev Nikolaevič Tolstoj su Liberazioni
Nella pubblicazione n. 45 di Liberazioni potete trovare un’interessante presentazione di Contro la caccia e il mangiar carne di Lev Nikolaevič Tolstoj scritta da Massimo Filippi, curatore del volume.
Potete leggerla qui sotto:
Presentazione di “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo” a Feminism4
Il giorno 14 luglio alle ore 18:00 verrà presentato in fiera Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo. Punto G. Il femminismo al G8 di Genova (2001-2021) di Monica Lanfranco. L’evento si terrà presso il Giardino del Centro Giovani – Complesso ex Buon Pastore, via della Penitenza 35, Roma. Interverranno l’autrice Monica Lanfranco, Cristina Papa e Vittoria Tola.
Per partecipare è gradita la prenotazione cliccando QUI!
Recensione di “A Proposito di Elena” su Alley Oop – Il Sole 24 Ore
Il 13 giugno è stato pubblicato sul blog Alley Oop de Il Sole 24 Ore uno stimolante articolo che a partire da A Proposito di Elena di Giuseppina Norcia indaga il tema del binomio potere e bellezza nell’antichità.
Potete leggere l’articolo cliccando qui sotto:
Carla Lonzi – Sputiamo su Hegel
“L’oppressione della donna non inizia nei tempi, ma si nasconde nel buio delle origini. L’oppressione della donna non si risolve nell’uccisione dell’uomo. Non si risolve nell’uguaglianza, ma prosegue nell’uguaglianza. Non si risolve nella rivoluzione, ma prosegue nella rivoluzione. Il piano delle alternative è una roccaforte della preminenza maschile: in esso non c’è posto per la donna. L’uguaglianza disponibile oggi non è filosofica, ma politica: ci piace, dopo millenni, inserirci a questo titolo nel mondo progettato da altri? Ci pare gratificante partecipare alla grande sconfitta dell’uomo? Per uguaglianza della donna si intende il suo diritto a partecipare alla gestione del potere nella società mediante il riconoscimento che essa possiede capacità uguali a quelle dell’uomo. Ma il chiarimento che l’esperienza femminile più genuina di questi anni ha portato sta in un processo di svalutazione globale del mondo maschile. Ci siamo accorte che, sul piano della gestione del potere, non occorrono delle capacità, ma una particolare forma di alienazione molto efficace. Il porsi della donna non implica una partecipazione al potere maschile, ma una messa in questione del concetto di potere. E’ per sventare questo possibile attentato della donna che oggi ci viene riconosciuto l’inserimento a titolo di uguaglianza. L’uguaglianza è un principio giuridico: il denominatore comune presente in ogni essere umano a cui va reso giustizia. La differenza è un principio esistenziale che riguarda i modi dell’essere umano, la peculiarità delle sue esperienze, delle sue finalità, delle sue aperture, del suo senso dell’esistenza in una situazione data e nella situazione che vuole darsi. Quella tra donna e uomo è la differenza di base dell’umanità. L’uomo nero è uguale all’uomo bianco, la donna nera è uguale alla donna bianca. La differenza della donna sono millenni di assenza dalla storia. Approfittiamo della differenza: una volta riuscito l’inserimento della donna chi può dire quanti millenni occorrerebbero per scuotere questo nuovo giogo? Non possiamo cedere ad altri la funzione di sommuovere l’ordinamento della struttura patriarcale. L’uguaglianza è quanto si offre ai colonizzati sul piano delle leggi e dei diritti. E quanto si impone loro sul piano della cultura. E’ il principio in base al quale l’egemone continua a condizionare il non-egemone. Il mondo dell’uguaglianza è il mondo della sopraffazione legalizzata, dell’unidimensionale; il mondo della differenza è il mondo dove il terrorismo getta le armi e la sopraffazione cede al rispetto della varietà e della molteplicità della vita. L’uguaglianza tra i sessi è la veste in cui si maschera oggi l’inferiorità della donna. Questa è la posizione del differente che vuole operare un mutamento globale della civiltà che l’ha recluso. Abbiamo scoperto non solo i dati della nostra oppressione, ma l’alienazione che è scaturita nel mondo dall’averci tenute prigioniere. La donna non ha più un appiglio, uno solo, per aderire agli obiettivi dell’uomo. In questo nuovo stadio di consapevolezza la donna rifiuta, come un dilemma imposto dal potere maschile, sia il piano dell’uguaglianza che quello della differenza, e afferma che nessun essere umano e nessun gruppo deve definirsi o essere definito sulla base di un altro essere umano e di un altro gruppo.”
(Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel)
Intervista a Monica Lanfranco su Radio Popolare
Potete ascoltare di seguito l’intervista a Monica Lanfranco su Radio Popolare – Sui Generis, risalente a ieri, lunedì 7 giugno. Si è discusso del suo nuovo libro Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo, un racconto personale e politico sul femminismo al G8 di Genova.
Presentazione di “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo”
Il giorno 18 giugno, alle ore 20.30 si terrà una presentazione del libro Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco presso il giardino della biblioteca comunale di Conselice. Sarà possibile prendere parte all’evento anche online, cliccando QUI.
L’autrice Monica Lanfranco dialogherà con Nadia Somma, giornalista pubblicista fondatrice di Demetra donne in aiuto.
L’evento è organizzato da Demetra donne in aiuto e Shahrazad, in collaborazione con Nudm Conselice e il Caffè delle ragazze.
“Il Fallimento della Famiglia Nucleare” – incontro online con Mariam Irene Tazi-Preve
Mercoledì 16 giugno alle ore 17:00 si terrà un incontro online sulla piattaforma Zoom con Mariam Irene Tazi-Preve per discutere con lei del suo ultimo libro: Il Fallimento della Famiglia Nucleare (2021, Vanda Edizioni). Non perdetevelo!
Per prenotarsi gratuitamente all’evento CLICCARE QUI!
Cosa c’entra l’amore con lo Stato? E con il lavoro e l’economia?
La coppia può davvero essere la base di un intero ordine sociale?
La famiglia nucleare è una costruzione del patriarcato, che spacciandola come unica forma di convivenza possibile, unica fonte e unico luogo di felicità per uomini e donne, la utilizza a proprio vantaggio, fino al limite delle sue capacità.
L’autrice, in modo preciso e documentato propone alternative possibili, individuando modelli di convivenza “umana” basati sul dono materno, sulla “cura”, che guardano alle società matrilineari e spezzano la triade padre-madre-figlio/i.
Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo – recensione su Donnexdiritti.com
Oggi è uscita su Donnexdiritti.com un’interessante presentazione di Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo. PuntoG. Il femminismo al G8 di Genova (2001-2021) di Monica Lanfranco.
«Il libro è il racconto, personale e politico, non solo degli eventi, ma anche di elaborazioni politiche e progetti femministi purtroppo occultati dai fatti di luglio 2001.»
Per leggere l’articolo completo, CLICCA QUI.
Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia – recensione sul Quotidiano del Sud
Il 22 aprile, sul Quotidiano del Sud, è uscita un’interessante recensione di Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia di María-Milagros Rivera Garretas, scritta da Franca Fortunato.
Potete leggerla qui sotto:
Emily Dickinson – un tesoro fatto di parole
EMILY Dickinson è una delle più grandi poete dell’occidente, nata a Amherst in Massachusetts nel 1830. Di lei sono state scritte molte biografie, l’ultima “Emily Dickinson- Storia vera d’amore e poesia” della spagnola Marìa-Milagros Rivera Garrettas, storica, filosofa, saggista, docente all’università di Barcellona. Il libro da pochi giorni in libreria è stato tradotto in italiano da Luciana Tavernini e le poesie che contiene da Loredana Magazzeni. Milagros si accosta ad Emily con delicatezza e tenerezza, entra nelle sue poesie e svela a se stessa e a chi legge la vita, l’esperienza personale, la sofferenza, gli amori che Emily seppe “cantare” con creatività, attingendo a quel “tesoro” che sin da bambina sapeva di avere dentro di sé, “un tesoro fatto di parole” e dedicò “l’intera vita a coltivarlo a condividerlo con la sua famiglia e le sue amicizie. Forse sua madre, Emily Norcross, mentre le insegnava a parlare, si rese conto che lo possedeva e le insegnò ad apprezzarlo”. Un tesoro, “oro puro” da cui scaturirono le sue poesie che scrisse per tutta la vita, ne scrisse più di 1786 che alla sua morte lasciò “con qualche preoccupazione” alla sorella Lavinia. Da viva non volle pubblicare nulla, non cercava né gloria né fama, nonostante fossero conosciute e ammirate tra le sue amicizie. Milagros con pudore si accosta a lei, scende nell’intimo, nelle viscere, nel sentire nella carne e nello spirito di Emily, che lei affidò alla sua poesia narrandone l’“inferno” e il “paradiso”. Nel suo viaggio porta con sé una adolescente, una studentessa, a cui si rivolge con maestria amorevole per istruirla sulla poesia e sulla vita, l’una intrecciata all’altra, di Emily, stando in una genealogia madre figlia. È la madre che si rivolge alla figlia con sensibilità e tenerezza quando spiega alla giovane il grande dolore e sofferenza di Emily a cui “accadde una cosa totalmente orribile che a fatica si può raccontare. Già nell’infanzia le accadde di conoscere la sofferenza estrema. Subì ciò che di solito chiamiamo abusi sessuali e che ha un nome più concreto che è incesto (…). Sia suo padre, Edward, sia suo fratello, Austin, erano uomini violenti che non meritavano di far parte di una famiglia”. Le insegna come nel patriarcato “questi uomini sanno ingannarti e soprattutto sanno proibirti di parlare. Vorresti raccontarlo a tua madre, o alla tua maestra preferita, però hai terrore a parlare, e poi lui te lo ha proibito, inoltre non sai come si chiama ciò che ti è stato fatto e credi che la tua famiglia ne sarebbe distrutta”. Emily provò tutto questo. Anticipando le domande della ragazza sulla madre, su come fosse stato possibile che non si accorgesse di niente, le insegna a non colpevolizzarla, come accade molte volte ancora oggi, perché “capita a volte che nelle case si commettano delitti tanto gravi che non entrano nella testa di nessuna persona, neppure delle madri. Per questo, anche se la madre sospetta qualcosa sta succedendo, non può crederci e non agisce”. È la grande sofferenza dell’incesto, da cui non si lasciò pietrificare, che le lasciò aperta la porta della creatività, della vita e della felicità, lo fece uscire dal suo corpo creando un “vuoto e posto uno spazio tra sé e l’incesto”. Spazio che lei esprime con l’allegoria del bianco, simbolo della recuperata “purezza e del suo sentire immacolato originario, quello che aveva alla nascita”. Ad autorizzarla ad aprire ed attraversare quella porta fu la relazione con una donna, Susan H. Gilbert, sua compagna di studi, di cui parla in quasi tutte le sue poesie o a cui le dedica. Poesie che Susan leggeva, commentava e gliele rendeva con annotati i suoi suggerimenti. Rivolta alla sua giovane allieva, Milagros la istruisce sull’amore di Emily per Susan. “Nelle sue poesie troverai, quando le leggerai, descrizioni bellissime e originali della sessualità che è già mistica, e lo è perché non scandalizza. Nella poesia di Emily Dickinson c’è quasi tutto quello che si può desiderare sapere della sessualità femminile non orientata alla procreazione ma al piacere. Ma soprattutto senza espressioni crude, sgradevoli o amare ma con la massima bellezza e delicatezza”. Emily, convinta che non era possibile vivere con Susan, a un certo punto la convinse a sposare il fratello, Austin, e da allora per il resto della loro vita “sarebbero state separate solo da una siepe, un sentiero, uno scalino di lava e una porta socchiusa. E avrebbero potuto vedersi con moltissima frequenza”. Non dice perché proprio con il fratello incestuoso, ma fa intuire che tra i tre ci fu un accordo per un matrimonio in bianco. È quando il fratello ruppe l’accordo che Emily decise di cambiare vita, rinchiudersi liberamente in casa e dedicarsi alla poesia, all’amicizia, all’amore e ai fiori rari. Mostrò il cambiamento vestendosi da allora sempre di bianco e vedendo solo chi le interessava davvero. Morì il 15 maggio 1886 nella casa dove era nata e che non aveva mai lasciato. Da due anni era molto malata. Ogni qualvolta le sue poesie vengono tradotte, copiate, studiate, pubblicate, lette e ammirate lei resuscita e guadagna così l’immortalità che voleva. Un libro straordinario, unico nel suo genere questo di Milagros, che trabocca d’amore femminile per la madre, scritto per le donne ma da fare conoscere e leggere nelle scuole alle giovani generazioni di donne e uomini.
Carne da macello – Recensione su PhilosophyKitchen.com
Ieri, mercoledì 14 aprile, su PhilosophyKitchen.com è uscita una bella recensione di Carne da macello. La politica sessuale della carne di Carol J. Adams.
«La natura della relazione tra l’oppressione patriarcale e l’oppressione animale resta a lungo una consapevolezza sfuggente per l’autrice; più di una semplice analogia eppure non ancora definita, visibile solo in trasparenza nella sessualizzazione degli animali e nell’animalizzazione delle donne.»
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#Dantedì – #Dantedaybyday
In occasione del #Dantedì (25 marzo 2021), data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà, abbiamo voluto omaggiare il grande poeta con le terzine dedicate alle donne della Divina Commedia.
#rottomarzo
Se la felicità… : recensione su Feministpost.it
Oggi su Feministpost.it è stata pubblicata un’interessante riflessione su Se la felicità… di Alessandra Bocchetti scritta da Marina Terragni.
“È il 21 marzo 1992. Alessandra Bocchetti, femminista fondatrice del Centro Culturale Virginia Woolf di Roma, chiama a confrontarsi due protagoniste e testimoni – ciascuna a modo proprio – di quel passaggio storico. Di fronte a una platea femminile gremita e attenta Christa Wolf, cittadina dell’ex DDR e autrice dell’amatissimo Cassandra, e la comunista Rossana Rossanda, impegnata a fare i conti con il fallimento del socialismo reale, progetto a cui Rossanda ha dedicato tutta la sua vita di intellettuale politica.”
da: Bocchetti, Rossanda, Wolf: Se la felicità… su Feministpost.it
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